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  Chiesetta di S. Zeno - Vai alla scheda Chiesetta di S. Zeno  
       
 
01/12/2002

Tornano alla luce i resti dell'oratorio di San Zeno - I risultati della recente ricerca del Gam sull'antica chiesetta di quadra Monteclarense.



Se ne erano perse le tracce da quasi due secoli, ma è ancora lì sotto un palmo di ferretto in un podere coltivato, al termine della salita della Rampina, sul versante nord del colle di S.Zeno; certo non ci aspettavamo di scorgere fra la terra grandi resti, il contratto con cui Bortolo D'Este acquista, nel 1830, l'antico oratorio dal Demanio Austriaco al prezzo 420 lire austriache comprende anche uno sconto per i costi di demolizione. Sul Catasto Napoleonico (anno 1811) è censita ed è riportata in dettaglio al centro di un piccolo mappale addossato alla vicinale; eseguiamo alcuni sopralluoghi per ricollocarla all'interno di un paesaggio però ben diverso da quello ottocentesco, con limiti di proprietà scomparsi o spostati. Alla fine individuiamo un punto probabile sul campo dei Sigg. Rocco che per contro è pulitissimo da indizi superficiali, c'è invece uno strato consistente di materiale di demolizione alla profondità di un metro circa e per una lunghezza di dieci sulla ripa che cade sulla stradina della Rampina. Sabato …. Ottobre, col consenso della Soprintendenza ai beni archeologici, iniziamo i sondaggi e per fortuna o per la bontà delle nostre deduzioni la pala dello scavatore incoccia subito dei resti di fondazione; eseguiamo delle trincee nella direzione nord-sud ed est-ovest decidendo di volta in volta in base a quello che si trova ed alla fine è tutto sufficientemente chiaro. Attorno al 1830, prima della messa all'asta che andrà deserta per ben tre volte e prima che giunga l'offerta privata dal Sig. Bortolo D'Este, viene eseguita una stima del valore del fabbricato e del terreno con allegato un disegno di rilievo in pianta ed in alzato; l'edificio disposto secondo la direzione est-ovest e con la facciata rivolta al tramontare, era lungo 15,2 mt compresa l'abside rettangolare (lunga 4,5x5 mt), all'aula (lunga10,7x8,2 mt) si addossava sulla fiancata sud la sacrestia (4x5 mt) ed appoggiato a questa ed all'abside il campanile (2,5x2,5 mt) [le misure sono esterne]. Ancora nel 1830 la stima descrive le murature come costituite per il 75% da pietre del luogo e per il resto da mattoni, il campanile e la sacrestia erano quasi completamente crollati mentre l'aula era ancora parzialmente coperta dal tetto, parte mattonato e parte di sott'assi, il pavimento in cotto e un rivestimento ligneo nella zona del coro. Ora le pavimentazioni non esistono più, pure le fondazioni sono ridotte a poca cosa ma riconoscibili come parte mediana della parete nord e base di un lato del campanile; la zona del sagrato e della sacrestia si evidenziano per la grande quantità di materiale di demolizione accumulato. Il piano di calpestio della chiesa doveva essere ben più rialzato rispetto al piano di campagna, infatti non abbiamo ritrovato alcuna struttura interna anche sottopavimentale mentre sono emerse tutt'attorno quattro sepolture che non sono poco considerando i tre limitati saggi esterni eseguiti. Due deposizioni in nuda terra sono venute alla luce sotto il sagrato a circa 80 cm di profondità, una terza terragna addossata alla parete nord ed una quarta dai connotati altomedioevali tagliata dai muri di fondazione del campanile di costruzione quindi più recente; in sostanza in questo posto che per lungo tempo fu sacro per la nostra comunità si conservano le spoglie di molti monteclarensi, soprattutto sotto il sagrato, ed inoltre si evidenzia un'origine altomedioevale dell'insediamento di cui la chiesetta rappresenta la continuità bassomedioevale. La chiesetta di S.Zeno è citata per la prima volta nel 1182 dalla Bolla di Papa Lucio III che la enumera alle dipendenze della pieve insieme a S.Margherita, S.Cristina e S.Giovanni ("La Vita Monteclarense"/maggio-giugno 1988/ Mons. A.Chiarini). Risulta interessante per la nostra ricerca alcune descrizioni tratte dal "Registro di cose bresciane"(Trascrizione di Don Paolo Guerrini), manoscritto Queriniano che raccoglie le annotazioni raccolte dal nob. Pandolfo Nassino nel periodo a cavallo fra il XV ed il XVI secolo. Pandolfo Nassino, inviato come Vicario nella quadra di Montichiari nell'anno 1531, visitando la chiesetta ne riporta le seguenti osservazioni: • Sopra la porta rivolta a sera c'è un' architrave in pietra sulla quale è collocata questa scritta << SEC. FIN. CORNELI IN. RI. P. LXVIII ….>>. • Sull'esterno della parete nord è inserita una pietra sulla quale è scolpita una testa (la nota è accompagnata da un disegno). • Nell'aula, sulla parete sud, c'è un' antico dipinto di S.Zeno • All'interno della chiesetta si trova pure un dipinto che raffigura un alto prelato con pastorale accompagnato dalla seguente scritta << MCCCLXXXVIII DIE XXVIII JULIJ >>. (la nota è accompagnata da un disegno). Fra il materiale di demolizione riportato in superficie durante i saggi abbiamo notato e raccolto parecchi frammenti che testimoniano il rivestimento parietale interno costituito da un finissimo intonachino bianco, di affrescature per ora nessuna traccia. Nel 1797, sull'onda della rivoluzione giacobina sorta a seguito dei successi napoleonici, si instaura a Brescia una Libera Repubblica; uno degli atti di questo governo fu quello di incamerare nel demanio, così come altri edifici religiosi bresciani e Monteclarensi, anche l'Oratorio di S.Zeno che da quel momento cadde in stato di completo abbandono. Il sito di S.Zeno merita in futuro una ricerca più approfondita mediante uno scavo estensivo mirato non solo a completare la conoscenza della Chiesetta ma a confermare con nuove tracce la presenza di un'eventuale insediamento altomedioevale. Forse varrebbe la pena di ricreare una forma di rispetto per questo piccolo appezzamento di terreno dove è presente ancor oggi un cospicuo numero di sepolture legate ad un luogo che è stato sacro per molti secoli. (P.C.)

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